13/04/2019-22/09/2019
A cura di Giovanni Granzotto, Leonardo Conti
Catalogo De Bastiani Editore
Dal 13 aprile al 22 settembre 2019, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, si tiene la mostra Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, promossa dall’Assessorato Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione Autonoma Valle D’Aosta.
La mostra cerca di evidenziare, in un periodo compreso tra la fine degli anni quaranta e il 1968, quelle tematiche che più hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l’arte di Lucio Fontana partendo da un corpus rilevante di circa venti opere dell’artista, tra tele, ceramiche e carte.
Nei celebri “Concetti spaziali” di Lucio Fontana, in cui materia, dinamismo e artificio si coniugano alla fede nelle nuove scoperte della scienza e della tecnica, prende forma lo Spazialismo, in grado di coinvolgere e influenzare generazioni di artisti. Tra questi anche alcuni futuri maestri, capaci di approfondire e innovare le sue intuizioni nella creazione di nuovi linguaggi.
La ricerca del Maestro si mostra, per molti aspetti, come un vero proprio incipit dell’arte contemporanea, un luogo imprescindibile che, secondo molteplici declinazioni, ha ispirato alcuni tra i linguaggi artistici più importanti che dagli anni cinquanta del secolo scorso giungono sino al presente. Ed è in quest’ottica che i curatori hanno identificato alcuni artisti (da Piero Manzoni a Agostino Bonalumi e Enrico Castellani, da Alberto Biasi a Gianni Colombo, da Mario Deluigi a Tancredi e Morandis, da Roberto Crippa a Gianni Dova, sino a Giuseppe Santomaso, Ettore Spalletti, Nunzio, Ben Ormenese, Sandro Martini e molti altri) attraverso i quali costruire un percorso espositivo in grado di approfondire le significative linee di ricerca e i nuclei tematici in cui è possibile riconosce la lunga ombra di Fontana.
Tema centrale della mostra è quindi l’indagine di alcune tra le più rilevanti poetiche che, partendo da Fontana, possono rappresentarne una continuità di ricerca.
La “lunga ombra” di Lucio Fontana può così divenire uno strumento per comprendere alcuni aspetti fondamentali dell’arte sino ai nostri giorni. Ecco allora che il titolo della mostra Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate cerca di indicare una pista di studi aperta persino sul futuro.
La mostra è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente i testi critici di Giovanni Granzotto, Leonardo Conti, Daria Jorioz, Stefano Cecchetto, Dino Marangon e Mattia Pivato, edito da De Bastiani Editore, posto in vendita in mostra al prezzo di 30 euro.
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