08/12/2019-02/03/2020

A cura di Giovanni Granzotto, Leonardo Conti
Catalogo De Bastiani Editore

La mostra Lucio Fontana e i mondi oltre la tela. Tra Oggetto e Pittura, a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, in programma dall’8 dicembre 2019 al 2 marzo 2020 nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, è un progetto espositivo voluto dall’Amministrazione del Comune di Monfalcone per innalzare ulteriormente la sua offerta espositiva e culturale. Partendo da un corpus rilevante di più di trenta opere di Lucio Fontana, tra tele, ceramiche e carte, l’esposizione evidenzia, in un periodo compreso tra la fine degli anni quaranta e il 1968, quelle tematiche che hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l’arte e che hanno ispirato alcuni tra i linguaggi artistici più importanti, dagli anni cinquanta del secolo scorso sino al presente.

La mostra Lucio Fontana e i mondi oltre la tela. Tra Oggetto e Pittura, amplia e approfondisce – rispetto all’esposizione tenutasi in estate al Museo Archeologico Regionale di Aosta da cui la mostra si sviluppa in una nuova e arricchita versione – il percorso creativo su carta di Lucio Fontana, che lo ha portato negli anni a indagare le possibilità della sua ricerca, anche nella direzione di un superamento dei limiti dimensionali del quadro.

Un’opera come “Studio per concetto spaziale” (1964), proveniente da una collezione friulana, sottolinea come in quegli anni Fontana stesse affrontando la forma ovale, in quel ciclo limitato e determinante che è stato la “Fine di Dio”. In queste opere immanenza e trascendenza si fondono in una sacralità laica, dove la forma dell’uovo, intesa tradizionalmente come origine e divina proporzione, diviene il luogo ideale per gli squarci e i buchi fontaniani.

Anche la sezione dedicata alle ceramiche è approfondita in questa mostra con l’inserimento di un sublime taglio bianco (1959), in cui Fontana trova proprio nella solida morbidezza della ceramica, memore dell’esperienza barocca, l’essenziale gesto in cui si riassume lo spazialismo.

Pur in una coerenza tematica, anche le sezioni dedicate ai maestri che hanno proseguito le suggestioni e le illuminazioni fontaniane sono ampliate e approfondite con nuove opere di Manzoni (un emozionante e concettuale “Fiato d’artista”), Castellani, Bonalumi, Spalletti, Colombo, Biasi, Crippa, Rampin e Tornquist.

La ricerca di Fontana si mostra, per molti aspetti, come un vero proprio incipit dell’arte contemporanea. È in quest’ottica che i curatori hanno identificato alcuni artisti (da Piero Manzoni a Agostino Bonalumi e Enrico Castellani, da Alberto Biasi a Gianni Colombo, da Mario Deluigi a Tancredi e Morandis, da Roberto Crippa a Gianni Dova, sino a Giuseppe Santomaso, Ettore Spalletti, Nunzio, Ben Ormenese, Sandro Martini, Riccardo Licata, Gastone Biggi e molti altri) attraverso i quali hanno costruito un percorso espositivo di circa ottanta opere in grado di approfondire le linee di ricerca in cui si possono riconoscere i mondi di Fontana.

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