15/12/2019-26/01/2020

A cura di Giovanni Granzotto
Catalogo De Bastiani Editore

Jorrit Tornquist, uno dei maggiori attori contemporanei nel campo del colore nell’arte e nella sua declinazione urbanistica, conduce una ricerca fra i meccanismi percettivi riguardanti il colore e i suoi rapporti con le risposte emotive, e persino sentimentali, dell’individuo di fronte all’universo cromatico, cosa che lo ha portato a diventare il più grande urbanista del colore contemporaneo, cercando sempre di legare la moderna architettura industriale e civile alla dimensione del rapporto uomo/colore.

Franco Costalonga, recentemente scomparso, è stato uno dei capiscuola dell’arte programmata nel Veneto e in Italia e ha fatto della ricerca sulla vitalità formale, anche attraverso il movimento, la sua scelta visionaria.

Gilbert Hsiao, uno dei maggiori artisti contemporanei americani, certamente il più storicizzato, sul versante optical, è il testimone di una ricerca precisa nel campo dell’illusione e della finzione formale, caratterizzato da una cultura artistica e una visione del fare arte così raffinate, progettuali e rigorose da rendere il suo lavoro straordinariamente europeo.

Sono loro i protagonisti della mostra che apre il 15 dicembre nella sede di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa: “colore movimento illusione. Tornquist Costalonga Hsiao”, un’importante rassegna curata da Giovanni Granzotto e dedicata a tre Maestri che hanno indirizzato la loro ricerca all’interno o ai confini dell’arte programmata, approfondendo i temi del movimento, del colore e/o dell’illusione prospettica, ciascuno elaborando un proprio linguaggio specifico e indipendente.

Un’attenta selezione di circa cinquanta opere, ugualmente ripartite fra i tre, traccia un percorso di confronto sul tema dell’illusione formale e della risposta del cuore e del cervello a queste sollecitazioni estetiche. Tornquist offre ai visitatori 50 anni di perlustrazioni attraverso le praterie del colore, in tutte le sue declinazioni, e in tutti i possibili livelli di coinvolgimento sensoriale dell’individuo, partendo dall’ “Origine della Luce” del 1961, per finire con gli “Squilibri” degli ultimi anni. Costalonga è rappresentato soprattutto dalle opere a motore, nelle quali tuttavia riaffiorano tutti i suoi Cicli più significativi: gli “Oggetti Cromocinetici”, i “Cilindretti”, i “Riflex”, i “Mokubi”, etc. Hsiao porta a Venezia gli ultimi vent’anni, dalle esperienze costruttiviste alla sua straordinaria fusione di geometria e optical.

Quella ospitata nelle sale della Galleria di Piazza San Marco si prospetta dunque una mostra che, oltre ad offrire allo spettatore tre formidabili interpretazioni di una via programmata dell’arte, è senz’altro di grande stimolo per la creatività dei giovani artisti.

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