03/04/2004-16/05/2004

A cura di Giovanni Granzotto
Catalogo Verso l’Arte Edizioni

La mostra è composta da cinquanta opere per artista che ripercorrono tutto l’arco della loro attività, sia per i lavori realizzati nell’ambito dei rispettivi gruppi di appartenenza, N (Biasi) e GRAV (Le Parc), che per quelli conseguiti da ricerche individuali. Si tratta di composizioni a due o tre dimensioni in cui il colore e la forma appaiono dotati di una loro propria mobilità ottica e raggiungono effetti di finezza, di animazione e di stimolo per l”occhio che risponde’.

Biasi è riuscito compiutamente a ricollegare natura e progettualità, sperimentazione e forma assoluta senza partire da un punto di vista puramente scientifico, quantistico, e senza limitarsi a rappresentare i fenomeni naturali secondo una banale riproposizione figurativa e descrittiva: egli si immerge nel fenomeno, lo rielabora sperimentalmente e riesce a riproporlo facendo collaborare lo stesso fruitore. Le Parc fonde insieme sperimentazione e creatività individuale attraverso un continuo trascorrere dal campo della percezione ottica a quello dell’illusione ottica, confrontando e sollecitando non solo la risposta visuale e meccanica, ma anche emotiva dello spettatore, affidandosi al rigore e al metodo ma anche alla fantasia ed all’intuizione. Si capisce così come i due Maestri abbiano saputo concentrare nelle loro opere tutte le conquiste dell’arte del Novecento, portando reali innovazioni in ambito artistico attraverso proposizioni nuove sia nel campo della ricerca, in cui l’Arte si avvale della scienza, che in quello della fruizione, dove il pubblico viene coinvolto attivamente nella vita dell’opera d’arte.

La mostra di Sacile rappresenta il punto focale del progetto di lavoro teso all’approfondimento dello studio su una delle principali Avanguardie storiche della seconda metà del Novecento, vista a distanza di ormai quasi mezzo secolo dal suo sorgere, con al suo attivo cinque decenni di consolidamento artistico, conferito dagli sviluppi successivi dell’arte ad essa legati, e con la sempre attuale operatività degli artisti stessi. Questa mostra, già ospite delle citta di Montecarlo (Principato di Monaco), di Arezzo e, con diversa conformazione, a Roma, Spoleto, Milano e Urbino, ha saputo risvegliare ampio interesse di pubblico e di critica per riconsegnare la giusta collocazione e importanza del Cinetismo nella Storia dell’Arte, soprattutto quella europea.

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