
Gino Morandis
1915 – 1994 Italia
rappresentati
Gino Morandis studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Virgilio Guidi, che segue all’Accademia di Bologna. Lì ha modo di frequentare anche le lezioni di Giorgio Morandi, arricchendo così gli insegnamenti di Guidi sulla luce con una particolare attenzione al valore emozionale del colore tonale. Inizia a esporre giovanissimo partecipando nel 1932 alla Mostra Collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia. Tornato in laguna dopo la guerra, partecipa al dibattito culturale della città e instaura un rapporto privilegiato con Emilio Vedova, mentre si allontana dalla pittura figurativa per orientare la sua ricerca verso espressioni astratte. Aderisce nei primi anni Cinquanta al movimento spaziale ed entra in contatto con il gallerista Carlo Cardazzo. È proprio lui nel 1962 a suggerirgli l’aggiunta di una «s» enclitica al cognome, per distinguersi da Giorgio Morandi. La pittura di Morandis in questi anni assume un ruolo particolare all’interno del movimento spaziale; la sua particolare sensibilità coloristica, a cui si accompagna una decisa vocazione formale, lo porta a elaborare un linguaggio di pura astrazione fantastica adatto a esprimere l’universo immaginario della personale ricerca introspettiva. Partecipa a numerose e importanti manifestazioni artistiche nazionali e internazionali, tra cui le Biennali di Venezia del 1936, 1948, 1950, 1952, 1954, 1956, 1958, 1962, 1968 e alle Quadriennali di Roma nel 1935, 1951, 1955, 1959, 1972. Negli ultimi anni, l’aumento dell’interesse, di pubblico e di critica, per le sue opere trova riscontro in importanti mostre pubbliche, collettive e personali.